PIAGET E LA MECCANICA DEL GLAMOUR

PIAGET E LA MECCANICA DEL GLAMOUR

Elena Camera, Brand Manager di Piaget Italia, Grecia e Israele, ci guida attraverso le tappe di una lunga e affascinante storia che ha avuto inizio nel lontano 1874.

La favola di Piaget: le origini

Un tempo, in un tranquillo villaggio di montagna nel Giura svizzero, viveva un giovane contadino. Durante i lunghi e rigidi mesi invernali, da novembre ad aprile, mentre attendeva che la neve in alta quota si sciogliesse e permettesse di riprendere l'alpeggio, si ritirava in solitudine per dedicarsi alla sua più grande passione: la creazione di componenti di orologi di precisione. In particolare, il suo interesse era focalizzato su un minuscolo pezzo chiamato "scappamento ad ancora", diventato la sua ossessione e il suo più grande "segreto".

 

La storia di Piaget potrebbe effettivamente iniziare come una vera e propria favola! Nel 1874, a soli 19 anni, Georges-Edouard Piaget fonda a La Côte-aux-Fées la Maison che ancora oggi porta il suo prestigioso nome. Quando, nel 1911, Timothée Piaget, uno dei quattordici figli del fondatore, assume il controllo dell'azienda, il nome Piaget è già riconosciuto dai grandi marchi di orologeria come sinonimo di eccellenza.

 

A partire dagli anni Venti, Piaget diventa fornitore di marchi di orologeria prestigiosi quali Audemars Piguet, Rolex, Vacheron Constantin e Cartier. Da piccolo produttore di movimenti diventa un nome noto che crede nel proprio savoir-faire, lo eleva a punto di forza e lo dichiara ufficialmente nel 1942 con il suo primo slogan: "Lusso e Precisione".

 

Nel 1943, la famiglia Piaget prende una decisione fondamentale per il futuro dell'azienda: registra il proprio marchio. Da questo momento in poi, Piaget si trasforma in un produttore di orologi, apponendo il proprio nome su ogni creazione e introducendolo sul mercato con orgoglio.

 

La Manifattura Piaget oltre confine: innovazioni tecnologiche e successo internazionale

Gérald e Valentin Piaget, nipoti del fondatore, introducono una prospettiva innovativa e guidano la Maison verso sviluppi tecnici che rimarranno per sempre distintivi del marchio. La dimensione dei movimenti dell’epoca e il loro spessore rappresentano un forte limite per la creatività. Pertanto, i due fratelli lavorano per ridurre tali vincoli e conferire maggiore spazio e attenzione all’estetica dell’orologio, al fine di consentire nuove forme di espressione del tempo. Accanto ai classici orologi braccialati nascono, così, i primi orologi-anello e orologi moneta.

 

Guidati dallo spirito del loro antenato, il cui motto era "fare sempre più del necessario", i due fratelli condividono grandi ambizioni, sia dal punto di vista tecnico che commerciale. L'inaugurazione della prima Manifattura Piaget rappresenta un evento epocale per gli abitanti del villaggio di La Côte-aux-Fées, che la chiamano con deferenza «La Fabbrica». Piaget diventa il principale datore di lavoro della regione e condivide il suo crescente successo con la comunità locale.

 

Successivamente, sotto la spinta di Gérald Piaget, il marchio si afferma oltre i confini della Svizzera, avviando la propria espansione internazionale, che attrae ordini di orologi e movimenti provenienti da ogni angolo del mondo.

 

Tuttavia, la svolta decisiva per il marchio arriva nel 1957, quando la Manifattura di La Côte-aux-Fées presenta il celebre calibro extra-piatto a carica manuale 9P, sviluppato da Valentin Piaget. Un anno più tardi, Valentin deposita due domande di brevetto per un nuovo movimento: con soli 2,3 mm di spessore, il 12P vale a Piaget l’ingresso nel Guinness dei Primati in qualità di creatore del movimento automatico più sottile al mondo. Autentica rivoluzione orologiera, il movimento extra-piatto diventa il simbolo dello spirito pioneristico di Piaget.

 

L’evoluzione di Piaget: dai metalli preziosi all’alta gioielleria

Sempre alla ricerca della perfezione, Piaget compie una decisione epocale orientata verso la produzione esclusiva di orologi realizzati con metalli preziosi. Per affrontare una sfida così audace è necessaria un’incredibile padronanza delle tecniche di lavorazione dell’oro e del platino, e Piaget non solo eccelle in questo ambito, ma si distingue anche nella concezione unica dei suoi segnatempo. I bracciali in oro, caratterizzati da una flessibilità senza pari, adornano elegantemente il polso, prolungando in modo armonioso la linea delle casse extra-piatte. L'orologiaio impreziosisce le sue creazioni con l'inserzione di diamanti, introducendo, così, il concetto di orologio gioiello, che seduce un pubblico internazionale e di alto livello.

 

È sotto l’insegna di «Piaget Orologiaio – Gioielliere» che il marchio apre la sua prima boutique nel 1959, a Ginevra, al numero 40 di Rue du Rhône, unendo indissolubilmente le competenze orologiere e gioielliere del marchio. Piaget acquisisce in seguito numerosi atelier di oreficeria in città e l’attività si sviluppa, da allora, su due fronti: La Côte-aux-Fées e Ginevra.

 

Nel 1964, Piaget sorprende il mondo realizzando orologi con quadranti in pietra dura, come lapislazzuli, onice, occhio di tigre, opale, giada, corallo, malachite. Una vera esplosione di colori resa possibile dal movimento extra-piatto. Con audacia e maestria, Piaget fonde stile e tecnica, avvicinandosi al mondo della gioielleria in un periodo in cui ogni mestiere difende strenuamente le proprie prerogative. Questa decisione controcorrente eleva l'orologio da semplice segnatempo a un abbagliante ornamento.

 

Al top della moda e della cultura contemporanea, le creazioni di alta gioielleria di Piaget diventano protagoniste della scena internazionale, indossate con orgoglio da stelle dello spettacolo e personaggi famosi.

 

Oggi, la Manifattura Piaget, ormai rinomata Maison di Alta Gioielleria, dispone di risorse per creare modelli di gioielleria stravaganti, autentiche opere di un lusso straordinario. Così, nell'universo di Piaget, tra esplosioni di colore, design audaci e capolavori creativi moderni, l'impossibile si trasforma magicamente in possibile.

La Piaget Society e le sue iconiche collaborazioni

La Maison Piaget firma collaborazioni importanti, grazie all'estro creativo di Monsieur Piaget che porta alla creazione della Piaget Society negli anni '60. Questo concetto prende forma quando Monsieur Yves Piaget riunisce personalità del mondo della cultura e del pensiero, al fine di condividere la passione per la bellezza e l'arte, dando vita a una sorta di community di artisti e vip dell'epoca. Questa comunità si appassiona spontaneamente alle creazioni Piaget, riconoscendovi una preziosa espressione del proprio sentire.

 

Negli anni '60, le stelle del cinema e le figure di spicco si riuniscono nei luoghi più affascinanti per celebrare la vita con stile e un tocco di edonismo. I memorabili party organizzati da Yves Piaget sulla Costa Azzurra sono ancora oggi leggendari, con partecipanti illustri come Ursula Andress, Bjorn Borg, Arman e Miles Davis, che non saliva sul palco senza la sua collezione di orologi da polso, molti firmati Piaget.

 

Icone di moda e stile scelgono Piaget, elogiandone la qualità e il design all'avanguardia.

 

Il gusto della dolce vita da Andy Warhol a Cary Grant

 

Nel corso degli anni, Monsieur Piaget instaura sincere amicizie con artisti e imprenditori, che condividono il gusto per la dolce vita. La sua nota amicizia con Andy Warhol è particolarmente significativa, nata nel 1979 a New York e durata molti anni. Warhol era un appassionato di segnatempo, in particolare amava i suoi due orologi Piaget che ancora oggi troviamo in collezione e che sono diventatati delle vere e proprie icone per chi ama gli orologi di ispirazione vintage con quadranti in pietra dura.

 

Tra le numerose collaborazioni, spicca quella con Salvador Dalì nel 1967, quando Piaget adotta un atteggiamento iconoclasta, condividendo gli slanci appassionati dell'artista. Nasce così il Dalì D’Or, una moneta coniata a suo nome che proietta il marchio in un'epoca di creatività senza limiti. Si racconta che per il lancio della collezione, durante il servizio fotografico, l’eccentrico Dalì chiese di essere seduto su una sorta di trono trasparente in modo che il pubblico intorno potesse contemplarlo in tutta la sua sfolgorante maestosità. L’imperturbabile Yves Piaget, il mattino dopo, si presentò con una sedia trasparente gonfiabile e Dalì accettò di essere fotografato seduto con il suo bastone e il suo cucciolo di giaguaro al guinzaglio.

 

Piaget incarna un fascino unico e uno stile in continua evoluzione, distintivo per il suo chic non convenzionale. Persino personalità di spicco come Jackie Kennedy amavano indossare gli orologi Piaget. Cary Grant, che incarna l’eleganza con la sua inconfondibile andatura, la sua figura snella e la sua presenza imponente e gentile, era rimasto ammaliato da un orologio Piaget ultrasottile. Si dice che durante una cena di gala organizzata dalla 

 

Fondazione Princesse Grace, Grant si accostò a Yves Piaget e gli mostrò orgoglioso il Piaget che aveva al polso, stuzzicandolo con una sfida – “È un orologio straordinario. Perché non provi a farne uno uguale?”.

 

Ancora oggi, l'essenza della Piaget Society è preservata grazie agli amici devoti della Maison che si riuniscono per onorare l'audacia creativa e la gioia di vivere. Inoltre, le collezioni di orologi Piaget, incarnando quotidianamente lo spirito del fondatore, contribuiscono a mantenere viva questa straordinaria eredità.

 

Il legame con Pisa 1940 è speciale oltre che longevo. Più eloquente di molte parole è una foto dell'archivio Pisa, datata presumibilmente a metà degli anni '60: sull'iconica facciata dell'edificio del Flagship Store di via Verri a Milano, si distingue un’insegna enorme, posta per attrarre i clienti più esigenti in fatto di Alta Orologeria: Piaget.

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