È tra le istituzioni culturali più importanti a livello internazionale, espressione del fermento intellettuale e artistico della città: la Triennale di Milano da più di un secolo dà voce ai differenti linguaggi della contemporaneità attraverso mostre ed eventi legati al mondo del design, dell’architettura, delle arti visive, sceniche e performative.
All’interno del monumentale Palazzo dell’Arte, ospitato nel suggestivo Parco Sempione, custodisce una storia unica, portando avanti la stessa mission dal 1923: quella di aprire le menti alla complessità e varietà di culture e pensiero attraverso le differenti arti e forme espressive.
Monza 1923: le origini della Triennale di Milano
La storia della Triennale di Milano è legata all’Esposizione Internazionale delle Arti Decorative, inaugurata nel 1923 nella Villa Reale di Monza, inizialmente come appuntamento biennale e poi, dal 1930, con cadenza triennale. L’Esposizione Internazionale metteva in scena lo stato dell’arte degli ultimi anni, era una vera e propria vetrina con l’obiettivo di favorire le sinergie tra arte, industria e società.
Nel 1933 la rassegna si trasferisce in modo permanente a Milano nel Palazzo dell’Arte progettato da Giovanni Muzio e donato dalla famiglia Bernocchi al Comune di Milano proprio col fine di ospitare importanti attività museali e manifestazioni culturali. L’intuizione dei fratelli Bernocchi scaturiva dalla consapevolezza che il design sarebbe diventato cruciale per la fortuna dell’industria italiana.
Attraverso le sue mostre la Triennale di Milano nel corso degli anni ha raccontato i più importanti cambiamenti socio-culturali ed è stata anticipatrice di tendenze, un luogo di innovazione e scoperta, un punto di riferimento nella definizione di correnti di pensiero, arti e mestieri.
L’edizione del 1933, la prima al Palazzo dell’Arte, aveva il titolo “Stile - Civiltà: Esposizione triennale delle arti decorative e industriali moderne e dell’architettura moderna” e comprendeva 25 padiglioni dedicati alla casa, la metà dei quali aveva come focus la “casa per le vacanze”. Grandi nomi del Novecento tra cui Gio Ponti, Mario Sironi, Franco Albini, Giuseppe Pagano, il Gruppo BBPR e Piero Portaluppi parteciparono a questa edizione promuovendo una fruttuosa collaborazione tra la Triennale e artisti, designer e architetti che hanno fatto la storia.
La Triennale di Milano dal secondo dopoguerra
Terminata la guerra, la Triennale affronta il tema urgente e necessario della ricostruzione con un’ottava edizione dedicata all’abitare: l’obiettivo era la costruzione di un quartiere sperimentale, l’odierno Quartiere Triennale 8 o QT8, promossa da Piero Bottoni nella zona milanese del Monte Stella.
Nelle edizioni degli anni Cinquanta il disegno industriale la fa da padrone e non è un caso, perché il successo del design italiano e del Made in Italy ha inizio proprio in questi anni. Dagli anni Sessanta alla Triennale di Milano trovano sempre più spazio tematiche legate ai cambiamenti sociali raccontate in mostre d’arte come “La casa e la scuola” (1960), “Il tempo libero” (1964) “Le città del mondo e il futuro delle metropoli” (1988). Dalla fine degli anni Settanta nuove categorie, quali moda e audiovisivi, vengono incluse nel dibattito culturale promosso dalla Triennale.
Nel corso del Novecento, infatti, la Triennale ha favorito il dialogo e la riflessione culturale abbracciando sempre più campi del sapere e delle arti, con mostre, didattica, convegni ed eventi di altissimo valore rivolti a un bacino di utenti quanto più vasto e trasversale, dando un impulso concreto allo sviluppo del design, delle arti e dell’architettura italiana.
Dal 2007 il palazzo della Triennale di Milano in Viale Alemagna 6 è anche la sede del Triennale Design Museum, il primo museo dedicato al design e uno dei più rilevanti a livello mondiale.
Triennale di Milano 2024: uno spazio tutto da vivere
Il Duomo di Milano non è l’unico luogo d’arte e d’architettura della capitale meneghina.
Oggi la Triennale si conferma come uno spazio dedito alle arti e alle culture a 360 gradi: oltre alle mostre permanenti dedicate al design, è possibile visitare le mostre temporanee in corso. Inoltre, il Palazzo dell’Arte che ospita la Triennale e il Giardino Giancarlo De Carlo sono luoghi densi di arte che meritano di per sé una visita.
Nel Palazzo si possono ammirare le opere di numerosi artisti, come le statue disegnate da Mario Sironi, i mosaici di Achille Funi e Gino Severini e i bassorilievi di Fausto Melotti, mentre nel Giardino Giancarlo De Carlo si può andare alla scoperta di opere dei grandi del ‘900 tra cui Giorgio De Chirico, Gaetano Pesce, Ettore Sottsass e Alessandro Mendini.
Non solo arti plastiche e figurative: nel suo giardino la Triennale ospita anche concerti ed eventi musicali e, nel suo Teatro dell’Arte le più affascinanti espressioni del teatro non convenzionale.
La Triennale è un luogo aperto agli scambi e alla convivialità: nel Caffè Triennale si può fare una pausa durante la visita, nella veranda in legno del Caffè Giardino si può pranzare o fare l’aperitivo, mentre nella Terrazza Triennale si può apprezzare una vista spettacolare dello skyline di Milano e gustare il menù stagionale ideato dallo chef Tommaso Arrigoni.
I biglietti per la Triennale di Milano si possono acquistare online o in biglietteria: sono disponibili diverse opzioni di visita, membership e visite guidate.