Andrea Casalegno è uno dei più giovani ed efficaci divulgatori del settore. Vulcanico e intraprendente, con il suo format IamCasa racconta l’orologeria in modo dinamico e diretto. Lo abbiamo accolto nella nostra nuova boutique Hublot in Via Verri: queste le sue impressioni.
Quello di capire e interpretare il gusto di una città è un compito arduo, richiesto a ogni buon venditore che voglia fare di tale metropoli la propria piazza. Lo scenario diviene ancor più difficile se, al posto di comprendere, è richiesta l’abilità di prevenire i gusti e le tendenze.
Passando, a Milano, in via Pietro Verri, di trend setter ce ne sono tanti, di tutti i settori, ma uno spicca più di altri, da quest’anno, per gli amanti degli orologi: è Hublot, con una boutique che rispecchia in pieno lo spirito e i tratti stilistici del brand.
Hublot, come forse sapete, nasce da Carlo Crocco poco prima del 1980, cresce con Biver e corona il suo sogno di essere un Big Brand con LVMH e Ricardo Guadalupe che ha saputo traghettare il marchio al successo dei nostri giorni, spesso lavorando controcorrente.
È così: Hublot, nella recente storia, è di sicuro tra i marchi più divisivi sul web, capace come pochi di polarizzare le opinioni. O lo ami o lo odi. D’altronde le mezze misure non sono nel DNA di Hublot ed è forse proprio questo suo carattere deciso, alimentato da un marketing lontano dagli standard cui l’orologeria è abituata, ad averne determinato la fortuna. Oggi, a distanza di qualche anno dalle prime polemiche feroci, siamo di fronte a un marchio con tutte le carte in regola per affermarsi come must-have nel prossimo futuro.
Lo ha capito bene Pisa, che ha deciso di far risaltare il marchio tra le sue numerose vetrine Milanesi, dando a Hublot non un corner, non una vetrina, ma un’intera boutique. Adiacente al Flagship Store, al tempio a tre piani dell’orologeria Milanese, fa bella mostra di sé, da gennaio, una piccola e graziosa boutique, tutta cristalli e nero lucido, dedicata interamente a Hublot.
Un modo efficace, per Pisa, di mostrare a chiunque la selezione di orologi del brand con personale dedicato (ergo preparato sulla materia Hublot), ma soprattutto con un secondo piano più raccolto e privato, articolato in un comodo salotto per trattative più discrete o semplicemente per stare comodi e scambiare due parole in tranquillità. Questa boutique, così come si presenta, ha due assi nella manica, che Pisa ha saputo sfruttare al meglio. Il primo, indubbiamente, è la scelta di un brand come Hublot, che sta diventando sempre più amato dal pubblico milanese, soprattutto se parliamo di Classic Fusion, tanto per il design, ormai entrato di diritto nel novero degli orologi iconici, quanto per la portabilità delle casse di diametro più contenuto che abbracciano bene il polso, risultano versatili e discrete. Il secondo asso nella manica è la posizione: la boutique è infatti comunicante con il Flagship Store di Pisa Orologeria, un’accortezza che consente ai clienti un transito più semplice tra spazio multibrand e mondo Hublot, e viceversa. Questo è un aspetto essenziale nell’esperienza di acquisto in Pisa, tutte le boutique vivono in una sorta di osmosi che lungi da metterle in competizione, crea sinergie virtuose a beneficio tanto dei clienti quanto dei marchi rappresentati.
Ai posteri l’ardua sentenza: sarà Hublot il prossimo orologio dei Milanesi? Nel dubbio, Pisa Orologeria si è portata avanti!