IL VALORE DELLA FORMAZIONE NELL’HAUTE HORLOGERIE

IL VALORE DELLA FORMAZIONE NELL’HAUTE HORLOGERIE

La storia dell’orologeria, fin dalla sua nascita, è stata legata allo sviluppo della tecnologia meccanica e di conseguenza alla continua necessità di stare al passo con i tempi, tramite l’aggiornamento professionale attraverso la formazione.

 

 
E come cerchi in tempra d’oriuoli
si giran sì, che ‘l primo a chi pon mente
quieto pare, e l’ultimo che voli;
così quelle carole, differente-
mente danzando, de la sua ricchezza
mi facieno stimar, veloci e lente

“E come le ruote di orologi girano in modo tale che la prima, a chi la osserva, sembra ferma e l’ultima volare”; questa è una perfetta rappresentazione dell’organo di trasmissione di un meccanismo orologiero, con le ruote che girano con differenti velocità; il tutto per rappresentare il movimento delle Anime Beate nel Paradiso. È questa una delle prime testimonianze dell’esistenza di orologi meccanici, chiamati comunemente “svegliatori monastici”, proprio per l’uso nelle Abbazie benedettine, dove il tempo della vita quotidiana dei monaci era disciplinato dalla regola “Ora et labora”. Dante ha avuto sicuramente occasione di visitare Abbazie benedettine e, probabilmente, in alcune di queste erano già presenti svegliatori monastici.
 
Questo ci fa comprendere il valore che il Poeta ha attribuito all’Arte Orologiera, utilizzandola come similitudine per realizzare alcune terzine della sua Opera; per noi un patrimonio inestimabile che abbiamo ereditato dai nostri avi. Se siamo riusciti a mantenerlo fino ai nostri giorni, e sicuramente grazie, sì, alla storia che ci ha visti protagonisti fin dal suo inizio, ma, soprattutto, sono state le nostre botteghe di fabbri le prime “università” che hanno permesso di trasmettere le conoscenze e lo sviluppo della tecnologia meccanica.

 

 

Con il tempo queste botteghe si trasformano in laboratori specializzati nella costruzione di orologi e la figura del fabbro si trasforma “in tecnico della micromeccanica”, l’Orologiaio. La bottega, di conseguenza, diviene centro di formazione per questa nuova figura professionale. Un mestiere che permetteva di sviluppare conoscenze tali da poterle utilizzare anche in altre settori. Un esempio per tutti è Ser Filippo Brunelleschi, che la storia giustamente ricorda per la costruzione della Cupola del Duomo di Firenze. Giorgio Vasari (1511-1574) e Antonio Manetti (1432-1497) sono le fonti più autorevoli per stabilire i rapporti fra Brunelleschi e l’Arte Orologiera. Nelle loro rispettive biografie entrambi affermano che il Brunelleschi si sia cimentato nella costruzione di “oriuoli” e “destatoi” (orologi per destare, cioè orologi con suoneria, la comune “sveglia”). Il Vasari sottolinea un aspetto particolarmente interessante dell’esperienza orologiera del Grande Maestro, quando scrive che “gli déttono grandissimo aiuto al potere immaginare diverse macchine e da portare e da levare e da tirare”, a indicare come questa esperienza sia stata un grande contributo per realizzare le macchine che gli permisero di “portare, alzare e tirare”, quindi utili per lo spostamento dei materiali.

Come dire che l’esperienza orologiera di Brunelleschi gli ha permesso di costruire strumenti che hanno contribuito al trasporto del materiale per la costruzione della Cupola di Santa Maria del Fiore. Potrei proseguire con altri esempi che ci permettono di capire il ruolo fondamentale che l’Italia ha avuto, dalla nascita dell’orologeria meccanica fino ai nostri giorni, sempre come protagonista; tutto questo è stato possibile grazie alla capacità di trasmettere questi valori di un mestiere d’Arte, con lo strumento fondamentale della formazione, prima, nelle botteghe dei fabbri, poi, dei Maestri Orologiai. Per secoli il patrimonio delle conoscenze nel campo della orologeria, è stato trasmesso, come spesso è avvenuto per altri Mestieri d’Arte, dal maestro all’allievo in un rapporto stretto all’interno di una bottega o dal padre al figlio come un valore del patrimonio di famiglia.

Passati alcuni secoli dalla nascita dell’orologeria meccanica, la Svizzera diventa il Paese dove l’orologeria trova il suo habitat più naturale, dove nascono manifatture e dove il passaggio generazionale delle conoscenze in questo campo avviene tramite scuole professionali specifiche. Per l’orologeria si creano le condizioni di una crescita costante sia per le quantità, sia, e questo è l’aspetto più importante, per la qualità, facendo diventare la Svizzera il paese di riferimento mondiale per l’orologeria. L’Italia, paese confinante è da sempre esempio di sensibilità per le “cose belle”, non poteva non essere coinvolta in questo grande sviluppo, sia come manifatturiera di componenti, sia per la diffusione, in particolare, dell’alta gamma dell’orologeria in tutto il mondo; si diffuse rapidamente il detto “quello che viene scelto in Italia funzionerà in tutto il mondo”. In effetti si creò una rinascita di un mestiere d’arte nel quale, come abbiamo visto, l’Italia in passato era stata protagonista. Di conseguenza l’esigenza di creare figure professionali legate al mondo dell’orologeria, seppur per un lavoro sempre di nicchia, si fa più impellente e assistiamo alla realizzazione, in Italia, delle prime scuole tecniche-professionali, con qualifiche e diplomi ben distinti. Spesso le scuole tecniche e professionali, che prevedevano questa specializzazione, andavano incontro a esigenze di realtà locali ricche di questa tradizione professionale. Un esempio, vissuto direttamente, è stato la mia passione per questa professione iniziata nell’Istituto Statale di Istruzione Superiore Leonardo da Vinci di Firenze. Questo istituto è nato nel 1900 a Firenze, per volontà dell’allora Associazione Commercianti e del Comune della Città, che intuirono la necessità di costruire una scuola tecnica-professionale che prevedesse, fra le varie specializzazioni, la Specializzazione di Tecnico Meccanico Orologiaio.
 
Formare professionisti in questo settore nasceva dalla necessità di rispondere alle esigenze territoriali che offrivano opportunità lavorative per una realtà professionale diffusa nella regione, frutto di una tradizione iniziata, come abbiamo visto, agli albori della Storia dell’orologeria.
 
Entrai in questa scuola, prima come allievo, alla fine degli anni ’60, per poi tornarvi come insegnante, ruolo che ho ricoperto per 38 anni, fino al 2012. I programmi didattici, realizzati in stretta collaborazione con i reparti formativi di varie aziende e scuole svizzere, venivano periodicamente aggiornati per seguire l’evoluzione particolarmente dinamica del settore, che, nel frattempo, non era solo legato allo sviluppo della tecnologia meccanica, ma anche all’elettronica che entrava prepotentemente, già negli anni ’60, rivoluzionando tutto il mondo orologiero. Da sempre un aspetto che mi ha meravigliato, in rapporto alle altre specializzazioni dell’Istituto, è che ho potuto confrontarmi con altre realtà scolastiche del nostro paese e non solo; c’era l’attenzione che impiegava la Svizzera per l’aggiornamento didattico professionale degli insegnanti. Annualmente venivamo invitati a partecipare a corsi di formazione sulle varie evoluzioni del settore, in alcuni casi già nella fase prototipale del prodotto, per conoscere i nuovi indirizzi orologieri e poter modificare i programmi didattici per i successivi anni scolastici. Difficile trovare questo rapporto continuo in altre realtà formative. Questo per mettere sempre in primo piano la formazione dei nostri allievi anche per le nuove tecnologie che sarebbero arrivate sul mercato, facendo diventare le scuole del settore non solo fondamentali per la creazione delle varie figure professionali, ma anche un riferimento dei professionisti per il proprio aggiornamento professionale.

Ricordo, fra i tanti corsi organizzati per l’aggiornamento professionale nella mia scuola, quello fatto negli anni ’70 sull’orologio elettronico a diapason, una tecnologia elettronica che causò tante notti insonni agli orologiai e molti di loro, per superare questa rivoluzione del settore e per poter proseguire la professione, furono obbligati a tornare a scuola. Le scuole di orologeria diventavano un punto di riferimento per l’aggiornamento professionale, anche per orologiai autodidatti. La rivoluzione dell’elettronica nel settore, portava l’applicazione di nuove tecnologie costruttive e un grande sviluppo dell’Haute Horlogerie. Intervenire su questi nuovi capolavori dell’arte orologiera prevedeva conoscenze di nuove procedure che solo una formazione ben pianificata poteva offrire; questo era possibile ottenerlo solo tramite i centri di formazione delle Manifatture e le Scuole del settore.

Lo sviluppo della formazione, per la conoscenza dei valori dell’orologeria di alta gamma, si rese necessario non solo per i tecnici riparatori, ma anche per gli addetti alla vendita, che potevano capire e valorizzare certe caratteristiche e accompagnare con maggiore consapevolezza i Clienti nella scelta più adeguata alle loro esigenze. Alcune aziende, per ottimizzare il proprio livello di servizio, si certificarono con le norme ISO 9000. Fra le prime in Italia, ricordo l’Orologeria Pisa di Milano, pioniera nello sviluppo di procedure di certificazione che dovevano essere ancora individuate per stabilire dove si creava l’eccellenza nella vendita e nelle riparazioni di orologi di alta gamma. Norme che stabilivano periodici corsi di aggiornamento professionale nelle varie competenze. Questo ha permesso di gestire al meglio l’evoluzione dell’Haute Horlogerie in questi anni particolarmente dinamici.
 
L’evoluzione delle nuove tecnologie di comunicazione dell’informazione e dei trasporti, hanno favorito una globalizzazione della diffusione dell’orologeria in generale e in particolare dell’Haute Horlogerie. La consapevolezza dei valori racchiusi all’interno di questo concentrato di Arte e Tecnologia, non è più patrimonio di alcuni paesi, ma diventa un patrimonio universale. Basti pensare che l’Unesco, nel dicembre del 2020, ha dichiarato patrimonio immateriale culturale dell’umanità “il complesso di conoscenze svizzere e francesi necessarie per la realizzazione di orologi meccanici”.
 
La diffusione dell’Haute Horlogerie nel mondo è in costante crescita, la passione per questo Capolavoro della Tecnologia si diffonde nei paesi più remoti e, oltre a una Clientela tradizionale, si creano Club di appassionati. Negli ultimi anni la ricerca continua di orologi Vintage, che hanno fatto la Storia di molte Maison, settore orologiero. La formazione, che fino a pochi anni fa era prevalentemente gestita a livello nazionale, si evolve con organizzazioni internazionali che hanno il ruolo di diffondere le conoscenze dei valori dell’Haute Horlogerie e, per essere adeguati a questa missione, di formare i professionisti del settore. Negli anni ’90 viene creata la A.I.H.H (Associazione Interprofessionale di Haute Horlogerie) che ha operato fino ai primi anni del 2000. In Italia seguiva, per la formazione del personale, i dettaglianti concessionari di vari marchi del mondo dell’Alta Gamma.

Nel 2005 nasce la FHH (Fondation de la Haute Horlogerie, a Ginevra) che mantiene la missione dell’organizzazione precedente. Attualmente è sostenuta direttamente da circa 40 Maison protagoniste di questo settore di eccellenza. Per entrambe le organizzazioni, ho avuto l’onore di essere stato incaricato di seguire l’Academy, insieme ad altri insegnanti provenienti dai vari continenti, sia per realizzare il materiale didattico, sia come formatore.
 
L’obiettivo dell’Academy della Fondation della Haute Horlogerie, con sede a Ginevra, è quello di diffondere le conoscenze dell’orologeria, con materiale neutro, non solo per i professionisti, ma anche per tutti gli “attori” del settore e delle strutture formative e centri didattici delle Maison dei vari Paesi, con il supporto di 22 formatori locali in 11 lingue, distribuiti nei vari continenti.
 
Se pensiamo a come l’orologeria meccanica si è sviluppata e diffusa nel mondo, dalla sua nascita nel XIII secolo ai nostri giorni, il valore e la diffusione della formazione non potevano che essere la costante dei vari traguardi raggiunti.

 

Approfondimento a cura di Ugo Pancani 

Docente in orologeria meccanica ed elettronica Trainer Academy F.H.H. Genéve Member Academy G.P.H.G

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