Più prezioso dell’oro, il platino non smette di essere al centro dell’attenzione e dei desideri di tanti appassionati di gioielleria. Anzi: negli ultimi anni il platino ha guadagnato via via sempre maggiore interesse, proprio per alcune caratteristiche che lo rendono persino migliore rispetto all’oro, sotto diversi punti di vista. Oggi vediamo quindi quali sono le peculiarità di questo metallo prezioso, a partire dalla sua composizione, dalla sua storia e dai suoi punti di forza
PLATINO: COSA SIGNIFICA IL NOME E COME È FATTO
In Occidente il platino, rispetto all’oro, ha una storia piuttosto recente. Ma alcune popolazioni hanno estratto e utilizzato a lungo questo metallo prezioso: parliamo delle popolazioni Incas, al di là dell’oceano. Non stupisce quindi che a importare il platino in Europa siano stati proprio i Conquistadores, ovvero quegli avventurieri spagnoli che partirono a più riprese alla conquista delle Americhe. Di primo impatto, però, questo nuovo metallo non colpì particolarmente gli spagnoli, i quali non a caso scelsero di chiamarlo “platina” ovvero “piccolo argento”, sottolineando già con questo nome lo scarso valore riconosciuto alla scoperta.
A “scoprire” le caratteristiche uniche del platino furono quindi i francesi, nel XVII secolo: si parla della ricchissima corte di Versailles, lì dove lo sfarzo regnava sovrano. Di anno in anno, visto il favore dei regnanti stessi come dei nobili che popolavano la corte, il platino diventò sempre più centrale, diventando infine l’unico metallo prezioso degno di Luigi XIV, passato alla storia come Re Sole.
DOVE SI TROVA IL PLATINO
Il platino è un metallo raro, molto di più rispetto all’oro: si pensi che annualmente vengono estratte 150 tonnellate di platino, contro alle 1.500 tonnellate d’oro. Questo metallo prezioso si trova sia allo stato nativo che in lega insieme all’iridio. È noto che circa tre quarti del platino presente a livello mondiale si trova nel Sudafrica; molto distaccata, la Russia è il secondo paese produttore di platino, seguita dal Nord America.
LE CARATTERISTICHE DEL PLATINO
Il colore del platino è noto: si tratta di un metallo giallo-argenteo, decisamente brillante. Duttile e malleabile, non risulta alterato né dall’acqua né dall’aria, essendo peraltro resistente quanto l’oro di fronte a processi come l’appannamento e la corrosione.
Chi sta valutando l’acquisto di gioielli in platino deve inoltre sapere che questo metallo è per sua natura anallergico, e che mantiene stabilmente il proprio colore nel tempo, senza subire variazioni in termini di sbiadimenti o di scolorimenti. Di certo piccoli graffi, segni della normale usura del gioiello – tipici per esempio su anelli e fedi – possono incidere leggermente questo metallo, senza però inficiare la sua bellezza, anzi, dando una finitura naturale e uniforme sul gioiello. Non è peraltro assolutamente esclusa la pulizia e la rifinitura dei gioielli, così da riportarli allo stato originale.
ORO E PLATINO: LE DIFFERENZE
Si è visto che il platino è più raro dell’oro. In linea generale, è possibile confondere a una prima vista il platino con l’oro bianco. Ma in realtà il platino presenta una finitura più argentata, e in ogni caso meno opaca. Va poi detto che l’oro bianco presenta lo svantaggio dello scolorimento verso il giallo, nonché della placcatura necessaria; il platino, da parte sua, non richiede nessuna placcatura, e non teme scolorimenti.
E ancora, va detto che il tipico oro 18k presenta un livello di purezza del 75%, laddove invece il platino usato in gioielleria è generalmente puro al 95%.